REGIONE LAZIO, CON MIO EMENDAMENTO LA MEDICINA DI GENERE E’ LEGGE

Uomini e donne non sono uguali in medicina. Si ammalano in modo diverso, di malattie differenti, non hanno gli stessi sintomi e rispondono in modo dissimile alle terapie. Per molto tempo questa diversità non è stata riconosciuta dai ricercatori e dai medici, tanto che la medicina è stata costruita su un modello unico e androcentrico. Oggi, tuttavia, abbiamo capito che riconoscere e valorizzare le differenze di genere permette di fornire cure più appropriate a tutti, sia uomini che donne.

Si tratta di un cambio di prospettiva che tiene in considerazione il fatto che, come un bambino non è un piccolo adulto e l’anziano ha caratteristiche cliniche e bisogni specifici, l’attenzione all’universo femminile non va circoscritta alle patologie considerate esclusivamente femminili che colpiscono mammella, utero e ovaie. Ma deve essere prevista e sostenuta ovunque, in ogni ambito e settore.

Per questo la medicina di genere e’ finalmente diventata legge della Regione Lazio.

La norma, inserita nel collegato di bilancio con un mio emendamento, prevede il rafforzamento dell’approccio a livello territoriale puntando a realizzare, con maggiore uniformità, i tre pilastri necessari: la formazione professionale degli operatori sociosanitari (compresi i medici di base e il personale nei Consultori) unita ad una ricerca medica e farmacologica applicata, la diffusione di una cultura orientata sia alle differenze che alla prevenzione e, non da ultimo, una organizzazione dei servizi e delle strutture fondata sulla multidisciplinarietà e integrazione dei percorsi diagnostici-terapeutici. Ed ancora il potenziamento dei consultori familiari e un’attenzione particolare per le donne con disabilità.

Non è un tempo come tutti gli altri, è un tempo in cui abbiamo l’opportunità di scrivere una pagina nuova. Ma, per farlo, dobbiamo avere il coraggio di insistere nel difendere l’universalità del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale, che dà a tutti la stessa possibilità di assistenza e cura, rafforzando il concetto di “centralità del paziente” e di personalizzazione delle cure.

E la medicina di genere è totalmente parte questa sfida fondamentale. Aggrediamo i nodi che creano diseguaglianze.

Consulta il mio emendamento nel Collegato alla Legge di Bilancio