FEMMINICIDI, VIOLENZA PROBLEMA STRUTTURALE. SERVONO POLITICHE PUBBLICHE E CAMBIO CULTURALE

Ci addolora la notizia dell’ennesimo tentativo di femminicidio, che si sarebbe consumato nella notte tra il 19 e il 20 gennaio nei pressi di Ponte Milvio, a Roma. Quanto accaduto qualche giorno fa, sempre nella Capitale, con l’assassinio della giovane avvocata, Martina Scialdone, la quale inutilmente ha provato a chiedere aiuto, ci impone la necessaria – e quanto mai urgente – attenzione delle Istituzioni e di tutta la società civile, sul contrasto alla violenza di genere.

In Regione Lazio siamo sempre stati in prima fila: gratuito patrocinio per le donne vittime di violenza, potenziamento della rete dei Centri anti violenza e delle case rifugio, anche negli Atenei del Lazio, sostegno ai luoghi delle donne e agli orfani di femminicidio. E ancora: dal reddito di libertà, ai progetti di reinserimento lavorativo per contrastare la violenza economica supportando l’autodeterminazione e l’indipendenza femminile con al centro il lavoro e i talenti delle donne.

Ma le politiche pubbliche da sole non bastano, occorre un cambio di mentalità diffuso,  una nuova sensibilità trasversale che interessi tutte e tutti, dalle strade ai luoghi di lavoro passando per le scuole, per combattere alla radice la cultura che alimenta la violenza come fenomeno strutturale e dramma nel sistema di convivenza sociale.