GIOVANI DEMOCRATICI, “AGIRE IN COMUNE”. IL LAVORO FATTO DALLA REGIONE LAZIO PER I GIOVANI

In questi anni di lavoro nel Consiglio Regionale del Lazio abbiamo sempre avuto come importanti interlocutori i ragazzi e le ragazze dei Giovani  Democratici. E’ anche grazie al loro supporto e stimolo che la Regione Lazio può dirsi una regione a misura di giovani.

Un lavoro sulle politiche givoanili che va rivendicato a gran voce in questi mesi duri di campagna elettorale che ci aspettano: a testa alta e con i piedi a terra, per raccontare con forza ogni battaglia concreta portata avanti sul potenziamento del diritto allo studio, la formazione di qualità e l’ampliamento delle opportunità per le giovani generazioni.

Il primo atto su cui ho lavorato appena eletta in Consiglio è stata la legge per il riconoscimento e il sostegno del diritto allo studio e la promozione della conoscenza nella Regione, che tra le altre cose ha superato Laziodisu e istituito DiSCo, appunto l’ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza. DiSCo è ormai diventata parte integrante della quotidianità di migliaia di studenti e studentessi nel Lazio e provo a riassumere in qualche numero che fa riferimento agli ultimi 3 anni per dare un’idea della portata:

  • oltre 1200 posti in aule studio ad accesso LIBERO;
  • oltre 80 mila vincitori di borse di studio per un investimento di 295 milioni 655 mila euro
  •  1500 premi di laurea all’anno per un totale di oltre 6 milioni e mezzo di investimento
  • un milioni di pasti all’anno serviti nelle X mense per 7 milioni e mezzo di investimento
  • 8 mila buoni libro per oltre 1 milioni di euro
  • fino a 2 mila 500 euro a studente per i contributi alloggio nelle 16 residenze universitarie costruite e 3 in costruzione. Solo qualche giorno fa abbiamo stanziato 6 milioni di euro per soddisfare le richieste di tutti i 2,700 studenti idonei di quest’anno.
  • 1,5 milione per la mobilità internazionale con contributi fino a 510 euro al mese per sostenerli all’estero
  • Per non parlare di porta futuro lazio che ha formato 130 mila studenti con oltre 2 mila corsi di formazione gratuita, gli oltre 30 mila
    partecipanti ai circa 300 eventi culturali organizzati da Moby Dick o i quasi 400 giovani artisti formati dall’Officina Pasolini e gli oltre 1000 spettacoli gratuiti offerti.

Tra le altre misure per i nostri giovani Torno Subito,  un’opportunità per gli under 35 per acquisire maggiori conoscenze professionali grazie a un’esperienza lavorativa o formativa da svolgere fuori dalla nostra regione per poi tornare con un bagaglio enorme di competenza utilizzabile nel mondo del lavoro. Vitamina G con la quale investiamo sui talenti e le idee innovativi degli under 35 – anche riuniti in gruppi informali – e le finanziamo (con 2,25 milioni di euro solo nell’ultima edizione) per trasformare parole come rivoluzione verde, promozione del territorio e inclusione sociale, in progetti concreti e messi a terra da giovani.

Ad agosto abbiamo varato un piano da 195 milioni di euro per il diritto allo studio, un programma di investimenti che riguarda i buoni libro per oltre
4.000 studenti di ogni ordine e grado con uno stanziamento di 1 milione di euro. Per le scuole secondarie di primo e secondo grado 6 milioni per progetti che riguardano la formazione ed eventi culturali, 2 milioni destinati all’orientamento e alla formazione per chi frequenta gli istituti professionali e 1,7 milioni per il rilancio degli I.T.S.

Un milione per esperienze di gemellaggio tra gli Istituti del Lazio e di altre regioni con il Progetto “Accorciamo le distanze”.

Importante il finanziamento sull’Università con 110 milioni per le borse di studio A.A 2021/2022 ai giovani più meritevoli e in condizione di fragilità
economica, 20 milioni per le residenze universitari – con 2850 posti alloggio per chi è fuori sede- e 1,2 milioni per il servizio mense.

Siamo stati i precursori del Bonus Psicologo a livello nazionale. Abbiamo voluto puntare sulla salute mentale con i 10,9 milioni stanziati per il Bonus Psicologico con la misura “Aiutamente Giovani” al fine di poter aiutare le famiglie a coprire le spese di assistenza psicologica ed implementare i servizi territoriali. Una presa in carico del benessere psicofisico dei nostri giovani, duramente colpiti dagli effetti di due lunghi anni di pandemia.

Per non parlare della nostra Lazio Youth Card, l’app della Regione Lazio rivolta ai giovani sotto i 30 anni, per due anni riconosciuta come Miglior
Carta Giovani d’Europa per “Benefici e Sconti”. Un modello di messa in rete opportunità culturali, sociali, turistiche ed esperenziali in un circolo
virtuoso in cui i beneficiari – ragazzi e ragazze sotto i 30 anni – trovano spazi di crescita personale e di community.

Parlando di numeri la Card regionale dal 2019 ha messo a disposizione oltre 15.000 biglietti gratuiti per i cinema, 3.000 biglietti per i concerti, 10.000
buoni libro da spendere nelle librerie indipendenti, 7.000 biglietti per il Teatro dell’Opera, 10.000 biglietti per eventi sportivi e fieristici e hanno viaggiato oltre 80.000 giovani gratuitamente sui mezzi pubblici (treni e bus) d’estate con LAZIO in TOUR.

Riguardo il lavoro con il piano attuativo del Programma GOL nazionale, il più grande investimento sulle politiche attive da un governo (ad opera del nostro
ministro Orlando) stiamo mettendo a punto misure concrete per l’inserimento e reinserimento lavorativo di varie categorie tra cui, con un’attenzione specifica, ci sono i giovani e in particolare i NEET, gli under 30 che non studiano, non lavorano e non seguono un percorso di formazione e i disoccupati senza sostegno al reddito da almeno 6 mesi. Quest’estate sono partiti i primi bandi con cui stiamo definendo l’elenco degli enti attraverso cui prenderanno vita i percorsi di aggiornamento, formazione, inserimento lavorativo.

A inizio ottobre sono partiti i camper informativi per illustrare l’offerta dei servizi per il lavoro ai cittadini e alle cittadine in cerca di un’occupazione. Insomma, un lavoro avviato e in evoluzione che con 89 milioni di euro da investire si prefissa di attuare una rivoluzione delle politiche attive del lavoro: a partire dalla riforma e potenziamento dei centri per l’impiego per raggiungere oltre 57 mila persone con un particolare focus per donne, Neet, persone con disabilità e lavoratori over 55.

L’ultima misura messa in campo è stata quella dei buoni libro: parliamo di studenti e studentesse molto giovani – scuole elementari e medie – le cui
famiglie hanno trovato difficoltà nell’acquisto del materiale scolastico per il nuovo anno: ecco noi abbiamo voluto dire a gran voce che il prezzo della guerra e del caro energia non può in alcun modo ricadere sul pieno godimento del diritto allo studio dei ragazzi e delle ragazze del Lazio. E allora abbiamo stanziato 20 milioni di euro per dae un contributo di 150 o 200 euro alle famiglie con isee sotto i 30 mila euro a rimborso delle spese sostenute per libri scolastici e altro materiale.

Un’altra misura di civiltà e giustizia sociale che rivendichiamo. Come rivendico anche il mio impegno su questi temi e torno all’inizio del mio
discorso. Nel 2019, prima della pandemia, ho depositato in Consiglio regionale una proposta di legge in materia di politiche giovanili: una legge quadro che voleva sistematizzare l’esistente in un’unica cornice e introdurre elementi di novità: penso al tema del sostegno all’autonomia abitativa, il sostegno psicologico, iniziative di orientamento e di supporto della genitorialità e di una serie di attività di animazione socio-educativa, denominata “youth work”, per prevenire e contrastare il disagio giovanile. O anche l’istituzione del “Forum regionale giovanile”.

La consiliatura è terminata e la proposta di legge non è riuscita ad arrivare al vaglio dell’aula della pisana, ma è stato un onore portarla avanti e ancora
ringrazio tutti i GD del Lazio che con un “tour” virtuale che ha toccato tutte le federazioni della Regione (Roma e provincia, latina, viterbo e frosinone) in
cui è stata presentata la proposta, ma soprattutto è stato fatto un lavoro sul testo con emendamenti e suggerimenti puntuali. Grazie a voi quella legge è più ricca e così la continuerò a portare avanti, se mi sarà possibile, anche in futuro.

In questi anni mi sono battuta grazie a una mozione e successivamente un emendamento a mia prima firma alla legge di stabilità del gennaio 2019 siamo stati la prima regione in Italia ad introdurre una norma in cui si stabilisce che “in occasione di procedure di reclutamento del personale indette dalla
Regione, dagli enti pubblici dipendenti e strumentali, ove pertinente rispetto al profilo richiesto, deve essere adeguatamente valutato ai fini del punteggio il possesso del titolo di dottore di ricerca” al fine di valorizzare talenti e le migliori energie nella direzione di contrastare la fuga delle nostre eccellenze all’estero.

Mi sono battuta per il potenziamento dei servizi e degli interventi per la prevenzione ed il contrasto dei disturbi del comportamento alimentare: con un ordine del giorno e già del lavoro svolto – come all’ospedale dei castelli romani – ho voluto prevedere l’implementazione e potenziamento della rete integrata dei servizi e
degli interventi di presa in carico sanitaria e di cura dei disturbi alimentari, che colpiscono fortemente i giovani e giovanissimi e soprattutto le donne.

Infine, il Premio regionale “Willy Monteiro Duarte”.Istituito lo scorso anno, il premio vuole onorare la memoria del giovane 20enne ucciso a Colleferro nel settembre 2020. E’ destinato agli studenti e le studentesse iscritti/e alle scuole secondarie di II grado e le strutture del sistema di formazione professionale ed ha lo scopo contrastare il fenomeno della violenza, del bullismo e del cyberbullismo in età adolescenziale. Questa misura si è accompagnata anche a un’altra, quella della creazione di una grande Piazza Bianca per Willy, nei pressi del luogo della sua uccisione. Due investimenti sull’infrastruttura materiale e immateriale da donare ai giovani affinchè la memoria di Willy non sia solo retorica, ma si concretizzi nella vita e nel percorso di crescita di ciascuno e ciascuna.

E per ultimo il Premio Colasanti -Lopez rivolto alle scuole superiori mettendo il protagonismo dei giovani al centro con un progetto educativo che può prevedere dibattiti, laboratori, eventi e, in definitiva, la creatività dei giovani e delle giovani. Questo significa stimolare la riflessione e l’autodeterminazione senza imposizioni, ma lasciando i ragazzi e le ragazze – che ne sono perfettamente in grado – di educarsi alla non violenza offrendo loro i giusti stimoli.