COORDINAMENTO NAZIONALE DONNE ACLI, QUADRO DRAMMATICO SU PRECARIATO FEMMINILE E BASSO REDDITO

Un lavoro dignitoso per tutti che riguarda un’occupazione stabile, di qualità per i giovani e le donne e la parità di salario, è al centro del dibattito in corso nella città di Assisi per il 54° incontro nazionale delle Acli.

Il coordinamento Donne Acli fa leva sui dati emersi da un’ indagine realizzata dall`Istituto di Ricerca Iref-Acli  grazie all’accesso alle banche dati del Caf Acli e del Patronato Acli – che tengono conto dei soli redditi da lavoro dipendente – e dalle quali emerge un quadro ancora più allarmante sulla disparità di genere e salariale. In Italia, il lavoro povero, precario e sottopagato, è prettamente femminile. A percepire un reddito inferiore o pari ai 15.000 euro è il 68% delle lavoratrici rispetto al 51,1%  dei lavoratori.

La realtà del mondo del lavoro è, infatti, spesso peggiore rispetto ai dati ufficiali. Secondo l’ Eurostat il divario retributivo di genere medio in Italia è del 5,5%, contro una media europea del 16,3%, a conferma di una forte condizione di disparità tra uomini e donne nella sfera lavorativa ed economica nel nostro Paese.

Secondo l’indagine Istat sull’andamento dell’occupazione, aggiornata al mese di Agosto, prosegue per entrambi i sessi il calo dell’occupazione registrato a luglio. Il tasso di occupazione si attesta al 60,0% e quello di disoccupazione al 7,8%. Ad essere più occupati però sono gli uomini con il 69,2% rispetto al tasso di occupazione femminile pari al  50,9%.  Cresce il numero degli inattivi in maniera trasversale per genere ed età, raggiungendo il 34,8%. Tuttavia anche tra gli inattivi il dato femminile è maggiore, il 43,8% delle donne non lavora e non è in cerca di lavoro contro quello maschile pari al 25,8%.

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