A VALMONTONE PER RICORDARE LE STRAGI DI CAPACI E VIA D’AMELIO. AI GIOVANI L’EREDITA’ DI CHI HA AMATO LA PROPRIA TERRA FINO A MORIRE PER IDEALI DI GIUSTIZIA

Con grande emozione ho partecipato questa mattina al Festival della legalità a Valmontone, un incontro con gli istituti scolastici all’interno dell’iniziativa organizzata dai Comuni di Colonna, Frascati, Valmontone e Colleferro per il trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Un’occasione per accendere i riflettori e innescare una riflessione sui valori della legalità e dell’antimafia quanto mai attuali in questo periodo di grandi investimenti. La Regione Lazio ha fatto la sua parte con la firma del Protocollo, fortemente voluto dal Presidente Nicola Zingaretti, con DIA e DNA per la  prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata per assicurare il successo nell’attuazione delle procedure di appalto relative al PNRR.

Voglio ringraziare le forze dell’ordine tutte, la Procura della Repubblica di Velletri e il Procuratore Capo Giancarlo Amato per il prezioso lavoro quotidiano, l’Amministrazione comunale per aver organizzato l’evento.

È necessario fare rete e ripartire da una grande alleanza con le scuole. La teca esposta con i resti della Fiat Croma blindata, – la “Quarto Savona Quindici” –  sulla quale viaggiava la scorta del Giudice Falcone il giorno del tragico attentato è una testimonianza preziosa soprattutto per le ragazze e i ragazzi: un simbolo del sacrificio per la patria. Di uomini che hanno amato profondamente la loro terra, fino a rischiare la vita per un’ideale di giustizia e libertà, e il cui sacrificio non sarà mai vano se resterà negli insegnamenti di ogni futura generazione.

Perché come diceva Borsellino: “È bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”.