RIFINANZIATO DAL GOVERNO “IL REDDITO DI LIBERTA’ PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA E IN CONDIZIONE DI POVERTA'” DA 400 EURO MENSILI

Il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza e in condizione di povertà” è stato rifinanziato dal governo con un investimento importante da 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2022Le risorse attribuite alle Regioni e Province autonome sono destinate a finanziare la misura allo scopo di contenere i gravi effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 favorendo, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione, con riguardo in particolare all’autonomia abitativa e al percorso scolastico e formativo dei figli/figlie minori.

Le risorse attribuite a ciascuna Regione/Provincia autonoma possono essere incrementate dalle medesime con ulteriori risorse proprie, trasferite direttamente all’INPS, previa presentazione di apposita istanza di incremento del budget.

L’INPS provvederà, quindi, all’erogazione, in unica soluzione, delle prestazioni nella misura massima di 400,00 euro mensili e fino a un massimo di 12 mensilità, secondo quanto stabilito nel citato D.P.C.M. del 17 dicembre 2020 e nella circolare n. 166 dell’8 novembre 2021, fino a esaurimento delle risorse, salvo ulteriori successivi stanziamenti a cura della stessa Regione/Provincia autonoma.

Beneficiarie:

Il reddito di libertà può essere richiesto dalle:

  • donne vittime di violenza, sole o con figli minori a carico, già seguite dai centri anti violenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali locali e devono avere intrapreso un percorso di fuoriuscita della violenza e
  • donne che si trovano in una particolare condizione di povertà e di vulnerabilità
    • Residenti nel territorio italiano, cittadine italiane o comunitarie;
    • Se cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno;
    • La condizione di “urgenza e di bisogno” di chi fa richiesta deve essere dichiarata e certificata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale che si sta occupando della donna interessata.

Il reddito quindi interviene per sostenere il loro percorso di

  • autonomia abitativa;
  • percorso scolastico e formativo per i figli o le figlie minori;
  • per riacquisire un’autonomia personale a seguito di episodi di violenza.

Presentazione delle domande:

La domanda per il Reddito di Libertà può essere presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite gli Uffici preposti dal Comune di residenza, utilizzando questo modello (Pdf 241 Kb). Gli operatori comunali si dovranno accedere a una procedura telematica disponibile sul portale INPS, all’interno del servizio online “Prestazioni Sociali”.

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