FAMIGLIE, UN PIANO CHE RIMETTE AL CENTRO I BISOGNI DI BAMBINI E ADOLESCENTI MESSI DA PARTE DALL’EMERGENZA

Dopo la fase di contenimento del virus e di preoccupazione per la salute pubblica, ora è il momento di rimettere al centro i bisogni di giovani e giovanissimi, messi da parte dall’emergenza sanitaria e le relative precauzioni, in primis l’isolamento. La chiusura improvvisa delle scuole di ogni ordine e grado ha tolto la dimensione della socialità, del confronto e della crescita ad oltre 1 milione di bambine e bambini, ragazze e ragazzi da 0 a 19 anni del Lazio, mettendo in luce fragilità e profonde differenze tra di loro. Ora è il momento di tornare progressivamente alla normalità, recuperando la dimensione educativa e aggregativa tramite un riavvicinamento sociale che garantisca il distanziamento fisico a tutela della salute e sicurezza di tutti e tutte. Questi gli obiettivi del “Piano regionale per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie” approvato dalla Giunta Zingaretti che con 20 milioni di euro interviene nella fase di ripresa, garantendo un supporto economico a circa 43 mila famiglie del Lazio. Il Piano disegna coraggiosamente nuovi modi e tempi della scuola e dell’educazione, un nuovo rapporto tra spazi sociali, educativi, urbani e verdi. Tramite i voucher, cumulabili con quelli nazionali, saranno finanziate attività sperimentali con un focus particolare sulla disabilità e sulla povertà educativa. Un impegno serio e concreto che mette al centro la scuola come agenzia educativa e luogo di riscatto per i tanti e le tante giovani che meritano un futuro migliore. Grande attenzione anche al tema dell’outdoor education: parchi e riserve naturali, giardini pubblici e spazi verdi saranno coinvolti per ridisegnare il rapporto dei più piccoli con la natura, affinché imparino a conoscerla e a rispettarla. Una misura coraggiosa e complessa che si unisce ai provvedimenti di prospettiva sui quali la Regione Lazio sta già lavorando. In primis, la legge sul sistema integrato di educazione e istruzione che va a riformulare una normativa di oltre 40 anni fa, regolarizzando servizi e strumenti innovativi e sperimentali – come l’educazione all’aperto –  e garantendo flessibilità e accessibilità agli stessi. Un nuovo patto educativo che unisce famiglie, educatori, insegnanti, terzo settore, corpi intermedi e amministratori per mettere al centro, ora più che mai, le necessità e i sogni dei più piccoli.

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