RIFIUTI NEL LAZIO: LA SINDACA RAGGI RISPETTI LE ISTITUZIONI E LA FASCIA TRICOLORE

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, non può contrapporre i cittadini di Roma a quelli del resto del Lazio: le istituzioni sono una cosa seria e dobbiamo averne rispetto. Ed è ben altra cosa dal venire con la fascia tricolore a farsi intervistare fuori la sede del Consiglio regionale del Lazio. Mancano 33 giorni alla chiusura definitiva della discarica di Colleferro, che è aperta dal 1993, eppure, ancora oggi, la Città di Roma conferisce ogni giorno oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, pari a 40 camion da 25 tonnellate. E lo fa da 14 mesi! Il tragico incidente della scorsa settimana, costato la vita ad un operaio di 64 anni, segna nel modo peggiore l’epilogo di una storia che, da troppi anni, ha costretto quel territorio a pagare pegno per le inadempienze altrui. E non è arrivato neanche un telegramma dalla Città di Roma. Anche i due termovalorizzatori di Colleferro sono stati definitivamente dismessi, perché sono obsoleti e sono ubicati all’interno dell’area di bonifica Arpa2, quella della Valle del Sacco (area Sin), dove sono interrati rifiuti tossici e, lo ricordo, ha subito una grave crisi ambientale con tremila capi di bestiame abbattuti, formaggi e latte ritirati dal mercato, uomini, donne e bambini con elevati livelli di beta esaclorocicloesano nel sangue.

Colleferro non è la pattumiera del Lazio e non lo sarà più. E’ la città più inquinata del Lazio e non lo sarà più e ringrazio l’assessore Valeriani e il presidente Zingaretti perché hanno affermato il principio che in quei territori non si deve morire più di cancro.

In questo quadro, la Regione Lazio si è dotata di un piano di gestione dei rifiuti 2019-2025 che segna il passaggio dall’economia lineare ad un’economia circolare e si pone, tra gli obiettivi, la lotta all’inquinamento dell’aria e ai rifiuti plastici e il sostegno alle imprese green, con 5 obiettivi: 1) 70% di differenziata entro il 2025, con Tariffa puntuale entro il 2020 per tutti i Comuni; 2) riduzione del 50% dei rifiuti da conferire in discarica e inceneritori; 3) riconversione dell’impianto di termovalorizzazione di Colleferro, impianto con cui anche Colleferro continua a fare la propria parte; 4) riequilibrio territoriale degli impianti e autosufficienza del Lazio nella chiusura del ciclo dei rifiuti; 5) lotta ai reati ambientali legati ai rifiuti.

Roma deve fare la propria parte La Raggi non può più pensare di chiedere a Colleferro, né ai sindaci dell’hinterland e delle altre province, di essere costretti ad accogliere nei propri impianti i rifiuti indifferenziati e gli scarti dei Tmb di Roma, a causa dell’incapacità di chi la governa.

La sindaca di Roma può anche continuare a suonare le proprie trombe, con queste sceneggiate, ma stia tranquilla che noi suoneremo le nostre campane, arrivando anche sopra al Campidoglio con tutti i sindaci della provincia.