VOTATA ADESIONE ALLA CARTA DEI DIRITTI DELLA BAMBINA. IL GARANTE DELL’INFANZIA CONFORME CHE OCCORRE UNA TUTELA MAGGIORATA

Con il voto favorevole nella IX Commissione consiliare pari opportunità, è stata approvata poco fa alla Pisana la risoluzione, proposta dalla presidente Eleonora Mattia, di adesione del Lazio alla Carta dei diritti della bambina.

“Nella settimana in cui cadono due ricorrenze importanti come la Giornata dei diritti del fanciullo e la Giornata contro la violenza sulle donne – dichiara la Mattia – era importante dare la nostra adesione a questa carta che, dopo un lungo percorso, è stata adottata da 250 comuni e soltanto da 5 regioni italiane, prima fra tutte la Valle d’Aosta”.

Alla presenza del Garante regionale dell’infanzia, avvocato Jacopo Marzetti, la presidente e legale rappresentante di Fidapa BPW (distretto centro Italia), Patrizia Fedi Bonciani ha illustrato la straordinaria valenza della “Carta dei diritti della bambina”, documento unico per la cultura di genere che, ispirato alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo del 1989, si differenzia e si integra ad esso distinguendo bambino e bambina secondo caratteristiche e bisogni, riservando particolare attenzione alle diverse connotazioni fisiche ed emozionali.

“I numeri citati oggi dal Garante – sottolinea la Mattia – delineano un quadro chiaro in cui la Carta dei diritti della bambina assume un ruolo fondamentale. Basti pensare che, relativamente alla figura del tutore volontario, istituita per prima nel Lazio, è aumentata notevolmente la percentuale di bambine e ragazze prese in carico: rispetto ai 160 minori oggi assistiti, ben 65 sono di sesso femminile. Se la media età per i maschi si aggira sui 15/16 anni, per le femminucce scende ad 11/12 anni, con presenza di bimbe di appena 3 anni. Oltre alle consuete provenienze, dai paesi africani, torna a lievitare la percentuale di bambine che arrivano dalla Romania e dall’Albania, che vanno tutelate in modo particolare per evitare che finiscano in pericolosi circuiti illegali. Ecco perché, a maggior ragione, la Carta dei diritti della bambina va vista come premessa fondamentale per l’affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita”.

“L’obiettivo – ha precisato la presidente Fedi Bonciani – è quello di abbattere i muri che ancora oggi ostacolano le bambine nel progresso formativo e sociale, per offrire loro le stesse opportunità dei coetanei maschi. Basti pensare alle piccole che arrivano in Sicilia, per le quali le famiglie non riconoscono il diritto allo studio. Il passaggio di oggi nella IX Commissione regionale segna una tappa importante in un percorso che, fin qui, è stato molto faticoso. Ringrazio la presidente Mattia e spero che, sull’esempio del Lazio, altre regioni si aggiungano fino ad estenderci in tutta Italia”.

“Con questa Carta – dichiara il Garante regionale per l’Infanzia, Jacopo Marzetti – diamo una tutela maggiorata alle bambine rispetto alla Carta dei diritti dell’infanzia. Condivido completamente il percorso portato avanti dalla presidente della Commissione, Eleonora Mattia, per aver posto all’attenzione degli organi istituzionali una realtà come quella che ci è stata presentata ed evidenziata oggi. Fondamentale, a ridosso delle due date del 20 e 25 novembre, è sensibilizzare le istituzioni in una battaglia, di salvaguardia dei minori e di lotta alla violenza di genere, che si vince tutti insieme”.

La risoluzione approvata in Commissione