Nel Municipio VI si cancella la realtà: il “modello” della destra?

In un Paese dove 113 donne vengono uccise in un solo anno, di cui 99 tra le mura domestiche e ben 61 per mano del proprio partner o ex partner, è inaccettabile e vergognoso che un ente locale decida di aprire uno sportello per uomini “maltrattati”. È una doppia violenza: contro le donne che ogni giorno combattono per la loro sopravvivenza e contro la verità.
Questo accade nel Municipio VI di Roma, dove la destra al governo ha smesso di ignorare il problema per cominciare a riscriverlo al contrario. E lo fa con una disinvoltura disumana: trasformando le vittime in colpevoli, legittimando narrazioni tossiche, assolvendo chi esercita violenza invece di proteggere chi la subisce.
Non ci può essere ambiguità. Non si può parlare di “equilibrio” quando si tratta di femminicidi. Non si possono usare le Istituzioni per raccontare un mondo che non esiste e intanto continuare a tagliare fondi ai consultori, ignorare i centri antiviolenza, affossare le leggi sull’educazione all’affettività.
Per questo oggi chiedo alla Giunta Rocca: è questo il modello di società che intendete replicare in Regione Lazio? Quello che offusca la realtà, disorienta l’opinione pubblica e lascia sole le donne?
Le parole hanno un peso. Ma le scelte politiche ancora di più. E aprire uno sportello del genere – nel silenzio o con il plauso delle istituzioni – non è solo un errore tecnico, è una presa di posizione ideologica. Che ci riporta indietro. Che strappa via decenni di battaglie delle donne e delle associazioni. Che mina la cultura della prevenzione, della giustizia e della dignità.
Non possiamo tacere.
Finché una sola donna sarà costretta a giustificare la propria paura, ci sarà bisogno di una politica che guardi in faccia la verità.