Mai più Antifascismo’? Il Lazio non può restare in silenzio

A Nettuno, in occasione della commemorazione per i 50 anni dalla morte di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975, la vicenda è stata strumentalizzata con slogan inaccettabili come “Mai più Antifascismo” e “Caduto per la causa nazionale”.
Questi messaggi non sono semplici provocazioni, ma veri e propri atti di revisionismo storico, che minano i principi democratici su cui si fonda la nostra Repubblica. Rovesciare la narrazione della storia italiana, equiparando la lotta di Resistenza antifascista alla violenza degli anni di piombo, significa delegittimare le basi della Costituzione.
Per questo ho chiesto al presidente Rocca di condannare con fermezza l’accaduto e di promuovere finalmente la mia proposta di legge – ferma dal marzo 2023 – per inserire esplicitamente nello Statuto del Lazio i valori dell’Antifascismo e della Resistenza.
Siamo davanti a un nuovo episodio di strisciante apologia del fascismo, che si manifesta in forma sempre più sdoganata anche all’interno di eventi apparentemente commemorativi.
L’uso di frasi come “Mai più Antifascismo” non è una dimenticanza o un eccesso: è una scelta politica consapevole, che punta a riscrivere la storia, a confondere vittime e carnefici, a neutralizzare la memoria collettiva.
Se le Istituzioni non reagiscono, legittimano questo racconto capovolto. Ecco perché la proposta di legge per inserire Antifascismo e Resistenza nello Statuto del Lazio è oggi più urgente che mai.
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