APPROVATA LA MOZIONE PER INSERIRE NELLO STATUTO REGIONALE IL RIFERIMENTO ALLA RESISTENZA E ALL’ANTIFASCISMO

Il centrodestra chiede la verifica del numero legale poi abbandona l’aula al momento del voto.

E’ stata approvata con il voto favorevole di tutta la maggioranza e del Movimento 5 Stelle, e l’abbandono dell’aula dei consiglieri del centrodestra (che hanno anche chiesto la verifica del numero legale), la mozione – prima firmataria Eleonora Mattia – con cui si sollecita la discussione in Consiglio della proposta di legge n.103 con cui i consiglieri PD Eleonora Mattia, Salvatore La Penna, Emiliano Minnucci e Sara Battisti chiedono di inserire nello Statuto della Regione Lazio l’espresso riferimento alla Resistenza e all’antifascismo.

“C’è chi mi accuserà di essere fuori dalla storia – afferma Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione consiliare e prima firmataria della legge – ma ho voluto riaffermare con forza che noi esistiamo liberi grazie alla Resistenza e siamo antifascisti. Storace si oppose all’inserimento di questi valori nella legge statutaria per ovvie ragione e, sino ad oggi, nessuno ha pensato di portare avanti questa battaglia. È questo il momento per farla: preferisco eventualmente essere fuori dalla storia che fuori dallo Stato di diritto”.

“Mentre siamo qui ad esercitare il privilegio della democrazia, precisa Mattia – assistiamo all’intitolazione di una Piazza di Ladispoli a Giorgio Almirante. Ormai troppo spesso il territorio della nostra Regione viene offeso da orgogliose rivendicazioni neofasciste da parte di organizzazioni o di singole persone”. “Ne sono recenti esempi – precisa la Mattia – le svastiche che hanno imbrattato i manifesti elettorali del sindaco di Fiumicino Esterino Montino; il saluto romano in una foto di classe di ragazzi del liceo “Socrate” di Roma; le visite delle amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno al Campo della Memoria dove sono sepolti i caduti della X MAS e delle altre forze della fascista Repubblica sociale italiana; il furto delle pietre d’inciampo nel quartiere Monti di Roma, per fortuna recentemente reinstallate; il post che ha visto una Consigliera comunale di Lanuvio pubblicare una foto scattata a Predappio, davanti alla tomba di Benito Mussolini, definito accompagnate da queste parole: “Tappa doverosa per portare omaggio a chi ha scritto 20 anni della storia Italiana”; la scelta del comune di Nettuno di affidare a Pietro Cappellari, autore di una serie di libri in cui ha definito “falso mito” la liberazione ed esaltato i repubblichini, l’organizzazione delle celebrazioni dello sbarco di Anzio. Basta, non se ne può più. Dobbiamo tornare ad iniettare una cura nel nostro sistema per reprimete l’infezione di fascismo”.

Il mio intervento di oggi in aula