C.S. DIRITTO ALLO STUDIO, MATTIA: “UNA RIFORMA EPOCALE, PERCHE’ LO STUDIO RESTA LO STRUMENTO DI WELFARE PIU’ POTENTE”

“Una sola settimana per essere liquidata dalla Commissione e meno di una settimana per l’approvazione in aula. Sulla legge per il diritto allo studio ha vinto il gioco di squadra, e ringrazio per questo tutti i colleghi di tutte le forze politiche per lo straordinario lavoro compiuto in Commissione dove, dopo i ritardi e gli intoppi degli anni scorsi, in una sola settimana siamo riusciti ad incontrare l’assessore Smeriglio che ha presentato la legge, e che ringrazio, a confrontarci con tutte le associazioni studentesche, a comprendere quali correttivi adottare per giungere alla stesura del testo finale della legge. Davvero un esempio concreto della politica del fare, quella che risolve i problemi partendo dall’ascolto dei destinatari finali dei provvedimenti e passa per il confronto tra tutte le forze politiche”.

Lo dichiara Eleonora Mattia (Pd), presidente della IX Commissione regionale (lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio), al termine del voto che, poco fa, ha dato il via libera alla nuova legge sul diritto allo studio, “una legge che rimette i giovani al centro del dibattito politico, e non c’è futuro senza giovani”.

“Tra le numerose novità introdotte – precisa la Mattia – mi piace evidenziare gli emendamenti approvati in Commissione, grazie al confronto con le associazioni degli studenti, per tutelare il diritto alla genitorialità, sacrosanto per chi nel percorso degli studi si trova ad avere un figlio, e per estendere ai comuni della fascia urbana di Roma (come ad esempio Frascati) l’accesso ai meccanismi che consentono agli studenti fuori sede di usufruire di alloggi, rendendo così più flessibile lo strumento e incrementando l’economia su quei territori”.

“Un traguardo fondamentale – conclude la Mattia – perché il diritto allo studio è un ascensore sociale, l’unico che ci è rimasto, e perché lo studio resta ancora lo strumento di welfare più potente per rimescolare una società immobile in cui, altrimenti, chi nasce povero, povero rimane”.