LAVORO: IL LAZIO PRIMA REGIONE IN CUI IL DOTTORATO DI RICERCA VALE NEI CONCORSI

Con l’emendamento alla legge di stabilità e di bilancio, presentato dalla presidente della IX Commissione formazione e lavoro, Eleonora Mattia (PD) e approvato dall’aula, la Regione Lazio diventa la prima regione in Italia ad introdurre una norma in cui si stabilisce che “in occasione di procedure di reclutamento del personale indette dalla Regione, dagli enti pubblici dipendenti e strumentali, ove pertinente rispetto al profilo richiesto, deve essere adeguatamente valutato ai fini del punteggio il possesso del titolo di dottore di ricerca”.

“Al provvedimento del Governo nazionale che umilia una generazione – precisa la Mattia – la Regione Lazio ha risposto con un atto che guarda al futuro del nostro Paese, premiando l’impegno e lo studio”.  

“Va evidenziato – sottolinea la consigliera PD – che il dottorato di ricerca è il più alto grado di formazione previsto dall’ordinamento universitario italiano ed europeo ed è garanzia di comprovate capacità di ricerca, relazionali e di gestione. E’ fondamentale che queste attitudine vengano considerate, anche nella pubblica amministrazione, e poiché il D.lgs.n.165 del 2001 (“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”) prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni “di richiedere, tra i requisiti previsti per specifici profili, il possesso del titolo di dottore di ricerca”, ho creduto opportuno introdurre in capo alla Regione, alle società controllate e agli enti strumentali l’obbligo di assegnare, laddove occorrano specifica ed elevata preparazione e competenza, un punteggio adeguato ai candidati in possesso del titolo di dottore di ricerca. In questo modo riconosciamo e premiamo la preparazione e le competenze acquisite con un titolo che, pur se istituito ormai da oltre trent’anni, manca ancora di un effettivo riconoscimento e valorizzazione al di fuori dell’ambito accademico”.